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giovedì 5 novembre 2015

i Pendolari. Capitolo 1-La corsa al posto fisso

"Ciao, mi chiamo Antonio e sono un pendolare!" -
"Ciao Antonio!!"

Cosi' immagino possa essere l'inizio di un gruppo di aiuto simile agli "alcolisti anonimi": I Pendolari Anonimi.
Non e' che sia un vero pendolare, visto che mi sposto da Vigevano a Milano. Sono 35 KM, ma il tempo di percorrenza e' uguale alla traversata delle Manica durante un maremoto ! 1 ora e 45 minuti in auto, 1 ora e 43 minuti con i mezzi pubblici!
La variabile "effetto farfalla" del meteo si amplifica per un Pendolare.
Basta un nulla per ritardare il viaggio, con effetti a catena sullo spazio-tempo circostante. Ma partiamo dall'inizio.
Quando sei un pendolare due cose ti uccidono moralmente: lo sciopero e non trovare un posto per sedersi.

Il treno, vestito di graffiti e sputi, quando entra in stazione assomiglia a un grumo di miele gettato su mille formiche affamate.
Il treno entra lentamente in stazione, come un gigante addormentato e le fila dei pendolari si stringe.
Ci sono diverse tattiche per conquistare il posto a sedere.



La più diffusa e' la "spinta", ovvero si inizia a spingere il proprio vicino, il quale spinge il suo, cosi si arriva a chi ha conquistato la testa della fila, ottenendo una trasmissione della forza direttamente sul posto a sedere.
Si usa spesso anche la tattica del "finto disinteressato". Si resta nelle retrovie, si tende a fischiettare per dimostrare disinteresse al posto a sedere, quasi si vuol far credere che neppure si attendeva il treno, per scattare improvvisamente ai fianchi della fila e sgusciare dentro al treno calpestando anziani, bambini e donne.

Una volta saliti sul treno c'è l'effetto "atomica". Le persone iniziano a scontrarsi perche' chi è convinto che il posto a sedere e' sulla destra e chi ha la certezza che sia nella vettura di sinistra. Scontri che generano una vera fusione e a volte figli!

Una volta seduti, si guarda negli occhi di chi è rimasto in piedi e si alza il trofeo in alto con orgoglio.
A volte penso che se il pendolare dovesse scegliere tra posto di lavoro e posto sul treno, senza dubbio sceglierebbe il secondo, anche se ha le pulci.

"Ciao, mi chiamo Antonio e sono un Pendolare.... "


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